Todibo pilastro del Nizza: Pirlo e Rabiot i modelli, Deschamps lo osserva

Se il Nizza di Francesco Farioli è secondo in Ligue 1 e vanta la miglior difesa d’Europa con appena quattro reti subite, una parte del merito è anche di Jean-Clair Todibo, un quasi 24enne che da due anni e mezzo è un fisso indiscutibile all’Allianz Riviera, dove i tifosi lo amano oltremodo. Dal passo rapido e dall’elevato tempismo nelle chiusure difensive, il nativo della Cayenne è dotato anche di una certa abilità nei passaggi, dote che viene esaltata non poco dal tecnico toscano di dezerbiana matrice.

Todibo, dai vari prestiti alla maturazione

Passato dal Toulouse al Barcellona nel 2019, il centrale è stato fatto sballottare per mezza Europa, venendo prestato prima allo Schalke, poi al Benfica e poi al Nizza, che lo avrebbe riscattato per puntare forte su di lui. Dopo l’apprendistato agli ordini di Christophe Galtier e il salto in avanti con Didier Digard, un altro esteta, con Farioli Todibo ha concluso la sua definitiva maturazione, che lo ha portato anche a debuttare con la nazionale francese. Va ricordato, del resto, che i suoi modelli sono Rabiot e Pirlo, due giocatori cruciali anche per Massimiliano Allegri.

Dopo tanto errare, il difensore francese ha così trovato il suo posto nel mondo, in quella soleggiata Nizza vicina ai confini italiani nella quale lui e l’allenatore toscano stanno costruendo la storia più interessante di quest’anno in Ligue 1. Una storia fatta di calcio moderno che fonde la concretezza e la bellezza, passando dal “primo non prenderle” alla continua ricerca degli spazi per poter attaccare gli avversari.

Todibo, il pilastro di Farioli

Quarto giocatore di movimento più utilizzato da parte del tecnico Farioli, il classe 1999 forma la cerniera difensiva con il brasiliano Dante, Todibo è entrato nella storia quando, in occasione della vittoria in casa del Metz ha toccato ben 190 palloni, record assoluto da quando Opta raccoglie dati ufficiali. Una prestazione definita “mostruosa” dallo stesso Farioli. Il tutto riuscendo ben 165 passaggi su 181, a dimostrazione che lo stratega italiano può contare su di lui come primo regista. Il suo compito è prima di tutto quello di attirare il pressing avversario per poi aggirarlo tramite passaggi precisi sui lati o anche negli spazi che si creano in mezzo. Poi, gli tocca difendere.

Le sue prestazioni lo hanno reso un elemento valutato anche da Didier Deschamps tra i possibili da convocare in nazionale, dove la concorrenza è spietata e partecipare all’Euro 2024 è un traguardo complicato ma non impossibile da raggiungere. Il suo obiettivo, come assicurato da egli stesso, è quello di “creare grattacapi al commissario tecnico”, dal quale ha già ricevuto vari attestati di stima. Per il momento, tuttavia, il suo obiettivo è quello di continuare a essere un pilastro del Nizza. Sguardo dunque alla sfida di domenica contro il suo ex Toulouse, alla quale però per ora la sua presenza è incerta per un lieve problema fisico rimediato proprio con i Bleus. Se, tuttavia, dovesse essere anche solo al 60%, è molto improbabile che Farioli rinunci al suo sergente difensivo.

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